Quarantena

QUARANTENA

Una pandemia globale, causata dal virus Covid-19, ci ha forzati a rimanere chiudi in casa. Casa nostra, il posto in cui ci sentiamo liberi, noi stessi e lontani dal mondo esterno, improvvisamente è diventata una gabbia. In questa serie di Cinematografie ho voluto rappresentare come io abbia vissuto il periodo d’isolamento, cercando qualcosa in un passato che oggi, privata di tutto, sento un po’ più presente.

06.04.2020
LA GABBIA

Ero rientrata in Italia da poco,
sono dovuta scappare dal paese in cui mi trovavo per ritornare dalla mia famiglia. Il viaggio durò 20 ore. Finalmente ero a casa.
E lì sarei rimasta per molto. 

07.04.2020
BENI DI PRIMA NECESSITA’

Ci è stato imposto di uscire solamente per questione di necessità. Quindi si usciva solo per comprare cibo. Ho colto questo momento di solitudine per nutrire anche la mente. Quegli occhiali appartenevano a mio nonno e hanno visto tanta carestia, del corpo e della mente.

15.04.2020
RIFLESSIONE DI SE’

Specchiandosi con la solitudine, si affronta la riflessione di se stessi, su se stessi. E avere il tempo per guardarmi allo specchio tutti i giorni mi ha aiutato a vedermi davvero. Quello specchio ha riflesso la giovane immagine di mia nonna, troppo stanca per riuscire a trovarsi.

11.05.2020
L’ATTESA

Quella tovaglia apparteneva alla mia trisnonna Anna,
è stata tramandata di generazione in generazione dal 1850. Riuniva famiglie attorno alla tavola e si attendeva la misera portata. Oggi l’attesa è quella di ricominciare a vivere, miseramente.

21.05.2020
ARIA APERTA

Siamo finalmente liberi di spostarci all’interno della nostra regione, i negozi stanno riaprendo e le persone iniziano ad incontrarsi di nuovo. Il mio nonno portava sempre con sè quel fiasco di vino quando andava a lavorare nei campi, con quel cesto di vimini che lui stesso ha intrecciato. Lungo il fiume, insieme ai suoi colleghi, bevevano dal fiasco, tutti insieme. A volte credo davvero che quelli fossero tempi migliori.